Cassazione Civile Sezione II 30 giungo 2015 n. 13400. Dopo il 7 maggio 2015 (Cass. Civ. Sez. II 7 maggio 2015 n. 9237), a distanza di meno di due mesi, la Suprema Corte ribadisce il medesimo principio: la determinazione degli onorari di avvocato costituisce esercizio di un potere discrezionale del giudice che, se contenuto tra il minimo e il massimo della tariffa, non richiede specifica motivazione, se non quando controparte specifichi le singole voci della tariffa che assume essere state violate (Cass. Civ. Sez. II 30 giugno 2015 n. 13400). Ribadisce un orientamento vivente dal 1993 (Cass. Civ. Sez. Lav. 23 giugno 1997 n. 5607; Cass. Civ. Sez. I 19 ottobre 1993 n. 10350). Il principio è di strettissima attualità, dal momento che il decreto ministeriale 55/2014 indica parametri medi, che possono tuttavia essere aumentati ovvero diminuiti dall’art. 4 del decreto. In virtù di tale possibile deroga, spesso le imprese assicuratrici (materia ove la transazione ha uno spiccato ambito di applicazione) pretendono di erogare in favore dell’avvocato parcelle low cost. Tuttavia, in ambito giudiziario, non essendo vincolanti per il giudice, sussiste un obbligo di motivazione tutte le volte che s’intende discostarsi dagli stessi, sia in ambito civile, che in ambito penale (Cass. Pen. Sez. V 8 luglio 2014 n. 29934): non sarà un caso che il legislatore abbia ripetuto nel dm 55/2014 ben venticinque volte il termine “di regola” (art. 2, comma II; art. 4 comma I (tre volte); art. 4 comma II; art. 4 comma III; art. 4 comma IV; art. 4 comma VI; art. 5 comma I (viene usato il termine “di norma”); art. 5 comma VI; art. 6 comma I; art. 8 comma II; art. 9 comma I; art. 10 comma I; art. 10 comma II; art. 11 comma I; art. 12 comma I, art. 12 comma II, art. 15 comma I (viene usato il termine “di norma”); art. 17 comma I; art. 19 comma I; art. 21 comma VII; art. 22 comma I; art. 24 commaI; art. 26 comma I). Inoltre, come ha osservato la Suprema Corte, l’avvocato non deve dimostrare la parcella superiore ai minimi tariffari, l’onere della prova a carico dell’avvocato riguarda solo i massimi tariffari (Cass. Civ. Sez. II 7 maggio 2015 n. 9237; Cass. Civ. Sez. II 22 ottobre 2007 n. 22087). Riassumendo, l’avvocato non deve dimostrare la richiesta dei minimi tariffari (Cass. Civ. Sez. II 7 maggio 2015 n. 9237; Cass. Civ. Sez. II 22 ottobre 2007 n. 22087) e laddove richieda parametri medi, il giudice non deve motivare la parcella contenuti nei valori medi, a meno che le singole voci non vengano contestate (Cass. Civ. Sez. II 30 giugno 2015 n. 13400; Cass. Civ. Sez. Lav. 23 giugno 1997 n. 5607; Cass. Civ. Sez. I 19 ottobre 1993 n. 10350).
Avv. Carmine Lattarulo