Cassazione Civile Sez. VI 21 gennaio 2019 n. 1522: le motivazioni “semplicità del giudizio” ed “esiguità delle somme” non sono idonee per discostarsi dai criteri medi.
Il fatto.
Si discute se sia corretto liquidare € 203,00, a titolo di compenso, per la “semplicità del giudizio” e “l’esiguità delle somme” oggetto di lite, in un procedimento per l’equa riparazione del pregiudizio derivante dalla violazione del termine di ragionevole durata del processo.
La decisione.
Il Supremo Collegio interviene nuovamente sul tema della liquidazione dei compensi. Non sussistendo più il vincolo legale della inderogabilità dei minimi tariffari, i parametri di determinazione del compenso per la prestazione defensionale in giudizio e le soglie numeriche di riferimento costituiscono criteri di orientamento e individuano la misura economica standard del valore della prestazione professionale; pertanto, il giudice è tenuto a specificare i criteri di liquidazione del compenso solo in caso di scostamento apprezzabile dai parametri medi, fermo restando che il superamento dei valori minimi stabiliti in forza delle percentuali di diminuzione incontra il limite dell’art. 2233, comma 2, c.c., il quale preclude di liquidare somme praticamente simboliche, non consone al decoro della professione.
Si coglie l’occasione della sentenza in commento, per riepilogare ed ordinare l’impianto normativo e giurisprudenziale. Secondo le Sezioni Unite, la liquidazione deve avvenire necessariamente secondo le tariffe forensi [Cass. Civ. Sez. Unite 10 luglio 2017 n. 16990; Cass. Civ. Sez. VI 2 febbraio 2018 n. 2644 (Rel. Dott. M. Rossetti)]; stariffare la tabella al di sotto dei minimi di legge, non è più consentito né dalla giurisprudenza (Corte di Giustizia Europea 23 novembre 2017 C427/16 e C428/16; Cassazione Civile Sez. VI 21 gennaio 2019 n. 1522; Cass. Civ. Sez. II 17 dicembre 2018 n. 32575; Cass. Civ. Sez. II 31 agosto 2018 n. 21487; Cass. Civ. Sez. II 17 gennaio 2018 n. 1018), né dal legislatore (art. 13 bis della legge 31 dicembre 2012 n. 247, così come modificato dal comma 487 dell’unico articolo della legge 27 dicembre 2017 n. 205; art. 4 del decreto ministeriale 10 marzo 2014 n. 55, così come modificato dall’art. 1 del decreto ministeriale 08 marzo 2018 n. 37; art. 19 comma I, terzo periodo, del decreto del ministeriale 10 marzo 2014 n. 55, così come modificato dall’art. 4 decreto ministeriale 08 marzo 2018 n. 37; art. 20 del decreto ministeriale 10 marzo 2014 n. 55, così come modificato dall’art. 5 decreto ministeriale 08 marzo 2018 n. 37); per i parametri medi, il giudice non incontra particolari obblighi di motivazione [Cass. Civ. Sez. VI 2 febbraio 2018 n. 2644 (Rel. Dott. M. Rossetti); Cass. Civ. Sez. Lav. 17 maggio 2018 n. 12093; Cassazione civile, sez. VI, 15/12/2017, n. 30286; Cass. Civ. Sez. VI 19 ottobre 2016 n. 21205; Cass. Civ. Sez. II 30 giugno 2015 n. 13400; Cass. Civ. Sez. Lav. 23 giugno 1997 n. 5607; Cass. Civ. Sez. I 19 ottobre 1993 n. 10350], che invece sussistono allorquando liquida parametri diversi (Cass. Civ. Sez. 10 novembre 2015 n. 22883; Cass. Civ. Sez. I 17 settembre 2015 n. 18238; Cass. Pen. Sez. V 8 luglio 2014 n. 29934); deve motivare dettagliatamente le singole voci che riduce, perché chieste in misura eccessiva, o elimina, perché non dovute (Cass. Civ. Sez. III . Civ. Sez. VI 12 giugno 2018 n. 15227; Cass. Civ. 12 gennaio 2018 n. 657; Cass. Civ. Sez. VI 11 dicembre 2017 n. 29594; Cass. Civ. Sez. VI 6 giugno 2017 n. 14038; Cass. Civ. Sez. 10 novembre 2015 n. 22883; Cass. Civ. Sez. I 17 settembre 2015 n. 18238, Cass. Civ. Sez. VI 30 marzo 2011 n. 7293; Cass. Civ. Sez. Lav. 24 febbraio 2009 n. 4404; Cass. Civ. Sez. III 08 febbraio 2007 n. 2748); costituisce violazione deontologica accettare compensi irrisori (Cons. Naz. For. 28 dicembre 2017 n. 244; Cass. Civ. Sez. VI ordinanza 30 novembre 2016 n. 24492; TAR Sicilia, Palermo, sez. III, 22 dicembre 2016 n. 3057), nonché violazione di legge liquidare compensi lesivi del decoro della professione (Cassazione Civile Sez. VI 21 gennaio 2019 n. 1522; Cassazione civile, sez. VI, 15/12/2017, n. 30286; Cass. Civ. Sez. VI ordinanza 30 novembre 2016 n. 24492; TAR Sicilia, Palermo, sez. III, 22 dicembre 2016 n. 3057; Cass. Civ. Sez. VI 22 dicembre 2015 n. 25804).
Avv. Carmine Lattarulo ©