Corte di cassazione – Sezione I penale – Sentenza 9 aprile 2014 n. 15846. Una ragazza, dimessa da una comunità di tossicodipendenti, aveva preso la decisione di andare a vivere per conto proprio, ma i genitori non avevano accettato tale scelta e le avevano rivolto offese, minacce ed anche percosse. La Suprema Corte ha ritenuto questo atteggiamento come una negativa interferenza sulla sfera privata, non determinato da affetto e sollecitudine genitoriale, dal momento che il rapporto personale tra di essi si era da tempo deteriorato. La circostanza di «soggetto già tossicodipendente e con problemi psicologici, animata da rancore verso i genitori per avere costoro instaurato nei suoi confronti un giudizio di interdizione» non rileva, secondo la Corte di Cassazione.
Avv. Carmine Lattarulo